MIFID 2 che cos’è?
Innanzitutto: che cos’è la MIFID 2?
MiFID è l’acronimo di Markets in Financial Instruments Directive ed è una direttiva europea sui servizi finanziari, che ha visto la luce nel maggio 2014. L’obiettivo della MiFID 2 è quello di aumentare la tutela per chi investe, grazie a un approccio maggiormente trasparente ed efficiente da parte di intermediari (come gli istituti bancari, le Società di Gestione del Risparmio e le Società di Intermediazione Mobiliare) e società finanziarie.
La direttiva MiFID2 punta a una migliore trasparenza e contendibilità del mercato, ovvero:“ridurre i conflitti di interesse tra produzione, distribuzione e consulenza finanziaria “.
Volendo fare un parallelo con il mondo della medicina, possiamo identificare:
- Sistema produttivo (le case farmaceutiche)
- Sistema distributivo (le farmacie)
- Sistema prescrittivo (i medici)
Nel mondo della finanza, invece, la stessa suddivisione può essere effettuata così:
- Il sistema produttivo è individuabile negli asset manager (ossia le società che creano gli asset finanziari in cui è possibile investire)
- il sistema distributivo, nelle banche e negli altri intermediari
- il sistema prescrittivo, nei consulenti finanziari
Dove nasce il conflitto d’interesse in questo sistema?
Ma gli interessi della banca coincidono con quelli del cliente?
La banca è un ente commerciale con fine di lucro e, pertanto, deve primariamente curare i suoi interessi. Con la propria attività cerca di portare il bilancio in utile.Poi ci sono gli interessi del cliente stesso; ma se non se li tutela da solo, può accadere che la banca non lo faccia per lui. Il problema è che spesso il cliente non ha gli strumenti conoscitivi per tutelarsi.
Va anche detto che in Italia il grado di cultura finanziaria generale è molto basso e che piuttosto che una conoscenza delle norme e delle caratteristiche degli strumenti in cui si investe, prevale principalmente il rapporto di fiducia con la persona o l’ente che cura i propri investimenti. Per cui spesso ci si rivolge o si resta in una determinata banca perché si conosce il direttore oppure c’è un amico che lavora lì e, un po’ alla cieca, si accetta qualsiasi proposta d’investimento.
In aggiunta, la banca ed il consulente nel sistema tradizionale, guadagnano esclusivamente quando il cliente è investito sui mercati; quindi, in caso di mercato “Orso”, secondo voi si decide di mettere il cliente in liquidità (azzerando i propri guadagni) o si preferisce lasciare il cliente in balìa del mercato, giustificando la scelta come un allungamento del Timing d’investimento?
A questo punto normalmente mi viene detto: “…si ma tanto le banche sono tutte… “ oppure “…va beh, ma lei mica lavorerà gratis…”
Certo che no, nessuno lavora gratis, ma fortunatamente il mio mandato non è da una Banca, e posso facilmente dimostrare che sono privo di conflitto d’interesse nella creazione dei portafogli dei miei clienti.